L’uva senza semi conquista il mercato: crescono vendite e valore

Presentati a “Regina di Puglia” i nuovi dati ISMEA: crescono consumi e valore dell’uva da tavola, spinta dalle varietà senza semi e dalle confezioni. In aumento gli acquisti tra famiglie con bambini e giovani under 45. Cambiano abitudini, formati e aspettative del consumatore.

Un interessante focus sugli acquisti al dettaglio di uva da tavola è stato presentato nella giornata conclusiva di “Regina di Puglia” dall’analista di ISMEA Mario Schiano con dati di assoluto rilievo in anteprima nazionale. 

Il primo dato: l’uva da tavola, grazie al boom delle uve senza semi del 2024, è l’unico prodotto ortofrutticolo italiano che presenti consumi in crescita nelle fasce giovani e nelle famiglie con bambini. Il secondo: il boom delle seedles ha trainato anche le uve tradizionali con un aumento degli acquisti di uva da tavola del 4,6% in quantitä e del 10,4% in valore nel raffronto tra il 2023 e il 2024. Il terzo: a trainare la domanda ha contribuito in maniera rilevante l’aumento degli acquisti di uve confezionate, cresciuti dell’11% tra il 2023 e il 2024 e con un tasso di crescita medio del 4,8% negli ultimi quattro anni. L’uva confezionata rappresentava il 27% dell’uva da tavola acquistata nel 2020, è passata al 47% nel 2024.

I supermercati rappresentano il 38% del valore della spesa in uva da tavola, i discount e gli ipermercati il 22% ciascuno, i negozi tradizionali l’8%, altri canali il 10%.

Schiano ha precisato che dalla  elaborazione ISMEA su dati Nielsen riguardanti un significativo campione di famiglie italiane, risulta che i consumatori nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni hanno incrementato gli acquisti dal 2023 al 2024 dell’8,8%, con una punta del 12,8% nel Sud. Un dato straordinario che si spiega con la facilità di consumare, anche per un bambino, in situazioni le più diverse, un chicco di uva da tavola senza semi, acquistata con la confezione che rassicura in termini di sicurezza alimentare. 

La conferma di questo – che è un elemento di riflessione importante per l’intero settore ortofrutticolo – viene dalle caratteristiche delle famiglie che hanno incrementato gli acquisti di uve nel 2024. Gli acquisti sono cresciuti in un solo anno del 18,9% nelle famiglie giovani con bimbi piccoli (con una punta del 24,5% nel Centro Italia) e dell’8,7% nelle famiglie intermedie con bimbi grandi (con una punta del 12,1% nel Nord Est).

Mario Schiano ha dato alcune indicazioni pratiche al comparto. La prima: incrementare la grammatura delle confezioni. L’ipotesi è che aumentando la grammatura della confezione ritorni a crescere l’acquisto medio per atto di acquisto e quindi nel complesso la quantità degli acquisti. La seconda: le confezioni sul mercato comunicano poco o nulla, serve cambiare rotta per incentivare gli acquisti d’impulso, confezioni “parlanti”, rivolte anche ai bambini. Terza: porre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale degli imballaggi.

La relazione di ISMEA è stata seguita con grande attenzione dal pubblico presente al Palazzo della Cultura del Comune di Noicàttaro mercoledì mattina; in prima fila, con il sindaco Raimondo Innamorato e gli assessori Vito Fraschini (agricoltura) e Germana Pignatelli (sviluppo del territorio), il presidente dell’IGP Uva di Puglia Michele Laporta, il presidente della CUT (Commissione Italiana Uva da Tavola) Massimiliano Del Core, il responsabile nazionale ortofrutta di COOP Italia Germano Fabiani, il vicepresidente della Camera di Commercio di Bari Pietro Piccioni, imprenditori, buyer esteri e giornalisti italiani e stranieri. 

Regina di Puglia, che ha chiuso con successo anche la sua terza edizione, ha così dimostrato di essere una valida iniziativa non solo per il business e la valorizzazione del territorio, ma anche di presentare contenuti di alto livello per il comparto, che vede in Puglia il primo distretto produttivo europeo.

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Nella foto, Mario Schiano, analista di ISMEA per il settore ortofrutticolo, nel suo intervento a Regina di Puglia